Martin era seduto nel suo angolo preferito. Sul tavolo alcuni libri e il giornale.
Era una di quelle caffetterie in cui nessuno avrebbe disturbato il suo vicino con chiacchiere futili e tutti avrebbero dispensato sorrisi cordiali e buongiorno gentili.
Intorno a lui poche persone, intente a leggere, tra un caffè e un biscotto al cioccolato, il più buono della città. Martin notò un ragazzino, dieci anni al massimo, tutto preso dal suo giornale.
Un’immagine fuori dal tempo. Incuriosito e senza farsi notare fece finta di avvicinarsi al bancone per prendere un altro biscotto e sbirció sul tavolo.
Era la Gazzetta dello Sport ma non erano notizie sul calcio, come ci si poteva aspettare, bensì sul nuoto.
Martin allora prese davvero il biscotto e, con discrezione, si piegò sul tavolo e chiese al ragazzino se gli piaceva nuotare.
Due grandi occhi azzurri si sgranarono su di lui tra lo stupito e il diffidente.
La riserva fu presto sciolta e il ragazzino raccontò a Martin che lui adorava nuotare ma che soprattutto gli piaceva guardare i tuffi. Poi gli disse che anche gli altri sport lo divertivano molto, tranne il calcio che lo annoiava a morte.
Martin gli porse il biscotto al cioccolato e il ragazzino sorrise, gustando quella ghiottoneria con gli occhi.
Dopo i ringraziamenti di rito entrambi tornarono alle loro letture. Tuttavia Martin non riusciva a smettere di guardare la scena da lontano, era come incantato.
Aveva sempre desiderato un figlio ma la vita non glielo aveva concesso.
“Se fossi nato ti avrei voluto esattamente così” pensó sorridendo.
Lab di scrittura riSTORYanti a cura di Colori Vivaci – tenuto da Antonella Petrera.