Era una delle mie solite serate in radio, la trasmissione era quasi terminata. L’ultima canzone, l’ultima battuta e poi diedi la buonanotte.
Il microfono era spento e le campane della chiesa vicina suonarono i loro rintocchi.
Aprii la finestra e con un balzo fui sul muretto del terrazzino accanto.
Dal basso giungevano sguardi preoccupati. Allargai le braccia e imitai le campane con la voce…la voce della radio.
Din don, din don, din don…
Ero io il batacchio di quella campana, battevo il tempo, decidevo il ritmo, calibravo suono e frequenza.
Lo feci più e più volte, ognuna per una persona a cui volevo bene, a ciascuna regalai un battito di felicità.
La trasmissione più bella che abbia mai fatto.
Dal laboratorio di scrittura Colori Vivaci