Marcus Smith era seduto sul suo materasso preferito, in realtà l’unico che aveva. Quello su cui dormiva e passava tutta la sua giornata.
La camicia rossa era sgualcita ma gli dava un aspetto allegro, alticcio. O forse era il vino? Non saprei dirlo.
In mano però avevo una bottiglia d’acqua e brindava a tutti quelli che incrociavano il suo sguardo, distratti e giudicanti. Lui però sorrideva, continuava a sorridere, non smetteva mai.
Marco aveva scelto. Comunque fosse stata la sua vita, su un materasso madido di sporcizia e sudore o fra lenzuola di seta, lui avrebbe sorriso a quella vita che a volte riusciamo a domare e a volte, molto più spesso in realtà, va come desidera andare.
Lab di Scrittura sul Mare Colori Vicaci
Foto di Luigi Ghirri nell’ambito del progetto Con Franco Guerzoni “Nessun luogo. Da nessuna parte”.