Parole esauste giacciono sulla pancia.
Abbandoni dell’irrisolto,
avaria del non detto.
Vagiti strozzati risalgono l’utero sterile,
eco lontano di angeli
che non hanno abitato l’umano.
Scorrono nel cielo terso dell’estate
nomi senza volto,
figli di colei che non sarà mai madre.
Il maestrale gelido spinge via, pulisce.
È tempo di cercare ristoro.
È tempo di lasciare andare.
È tempo di parole nuove.
È tempo di imparare a generare ancora.
Menzione d’onore Mostra-Concorso “La Stradina dei Poeti” – Anno 2023 – Barletta