“Non lasciarmi mai nell’indifferenza, Cristo mia dolce rovina (Turoldo) che rovini il mio mondo di maschere e bugie, che rovini la vita illusa. Contraddicimi, Signore: contraddici i miei pensieri con i tuoi pensieri, questa mia amata mediocrità, le sicurezze del Narciso che è in me, l’immagine falsa che ho di te. Sii mia risurrezione, quando sento che non ce la faccio, quando il vuoto dentro e il buio davanti; dopo il fallimento facile, la fedeltà mancata, l’umiliazione bruciante risorgi con le cose che amavo e credevo finite. Anche a te una spada Maria: non si è esente dal dolore. La fede non produce l’anestesia del vivere, Ma non lascia mai affondare nella banalità.”
Padre Ermes Ronchi