Chiudere un cuore sanguinante è sbagliato.
Aprire un cuore sanguinante sarebbe saggio ma molto difficile.
Eppure le ferite non si rimarginano se tenute all’aria?
Chiudere un cuore sanguinante è sbagliato.
Aprire un cuore sanguinante sarebbe saggio ma molto difficile.
Eppure le ferite non si rimarginano se tenute all’aria?
“Se in una notte nera, su una pietra nera, c’è una formica nera, Dio la scorge e la ama”.
Perchè Dio è così non si risparmia per nessuno, c’è sempre, ci ama sempre, non ci abbandona mai…siamo noi che abbandoniamo Lui perchè fidarsi è la cosa più difficile che ci sia.
Riflessioni derivanti da giorni turbolenti…
“Nel petto un cuore di fuoco
la dignità nello sguardo
la fierezza nelle mani.” (Babel Theos – Paolo Cilfone)
Questa foto del fotografo Warren Richardson sarà in mostra a Bari dal 30 Settembre per il World Press Photo nello Spazio Murat.
Richardson, fotoreporter Australiano, è il “World Press Photo of the Year” con questa foto dal titolo ‘Speranza per una nuova vita’ scattata il 28 agosto 2015 presso la frontiera tra Ungheria e Serbia nei pressi della località di Röszke. Lo scatto è illuminato dalla sola luce della luna rivelando la tensione e l’ansia sul volto del profugo mentre ricevere un neonato sotto il filo spinato.
Il fotoreporter australiano racconta così quel momento: “Quella notte, dopo cinque giorni in un campo profughi ho visto un gruppo di circa 200 persone che si muoveva nascondendosi tra gli alberi, lungo la barriera del filo spinato. Mandavano le donne e i bambini e le persone anziane davanti. Abbiamo giocato tutta la notte al gatto e al topo… Erano circa le tre del mattino quando ho scattato la foto e non potei utilizzare il flash perché la polizia poteva vedere quella gente. Scattai al chiaror della luna”.
Oggi faccio un po’ fatica a lavorare.
Domani sarà ufficiale, la mia amata Estate lascerà il posto al mio “detestato” Autunno, nonchè all'”odiato” Inverno.
Sì lo so che serve tutto, ogni stagione porta con sè la sorpresa di momenti meravigliosi e poi il sole non mi lascia mai e il mare nemmeno. Però per chi come me si porta il sole dentro, per chi come me vive di calda passione, è difficile non volere calore dall’esterno. E diciamolo…aspettarsi calore dalle persone è un’attesa assolutamente onerosa e non priva di rischi anche per chi ha fiducia nel prossimo e nella vita.
Dunque mi dovrò far bastare ciò che porto nel cuore affinchè mi riscaldi fino a che le prime gemme non torneranno a fiorire.
Dunque buon Autunno e che, assieme alle foglie, il vento si porti via anche i cattivi pensieri.
Sto leggendo questo libro e mi sta conquistando. Catena Fiorello non solo scrive in maniera scorrevole e accattivante ma racconta le cose esattamente come le ho sentite io tutte le volte che sono stata in Salento, parte della Puglia che non riesco a non amare profondamente e che ogni volta mi regala nuove emozioni. Vi faccio dono di questo stralcio che stamattina mi ha in qualche modo colpito. Le foto del post le ho fatte a Lecce un paio di anni fa.
“Era l’aria di Lecce che spingeva a comportarsi con tanta cortesia, perchè la gente del luogo invogliava a sentirsi più vicini, con quei sorrisi affabili offerti a chiunque, e senza retropensieri interessati. Mentre veniva verso la piazza, tutte le persone che aveva incontrato si erano dimostrate estremamente disponibili. Dopo aver salutato i componenti del gruppo, Marilena si fermò a un’edicola per acquistare una guida turistica della città (Basta sentirsi in difetto, bisogna rimediare!) e fece una piccola sosta in pasticceria. Sull’insegna c’era scritto “Natale” ed era molto conosciuta per via delle sue specialità risalenti alla tradizione antica. Risoluta si abbandonò ai piaceri della gola.Era la prima volta che si trovava a tu per tu con un pasticciotto, ma poi si era fatta tentare da un fruttone, e per finire (consigliata dalla proprietaria) si era goduta senza troppi sensi di colpa anche un’altra delizia: la bocca di dama. Ogni leccornia assaggiata l’aveva resa una peccatrice consapevole, ma quanto era felice adesso! Uscì da lì con delicati spruzzi di zucchero a velo ancora sparsi sul vestito.”
Signore, donami una buona digestione e anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla.
Donami, Signore, un’anima semplice che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono e non si spaventi alla vista del male ma piuttosto trovi sempre il modo di rimetter le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti, e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo ingombrante che si chiama “io”.
Dammi, Signore, il senso del buon umore. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri.
Amen.
Questa foto l’ho scattata dall’interno di una delle tante grotte disseminate intorno al capo di Leuca…ero su una imbarcazione…Non potrei immaginare la mia vita diversamente…lo sguardo verso un orizzonte infinito, la sicurezza di poter andare ovunque ritornando sempre a casa, la capacità di sognare tutto ciò che c’è laddove il mio sguardo si posa, la volontà di andarselo a prendere o anche semplicemente a visitarlo. La consapevolezza di avere di fronte a me un orizzonte infinito di possibilità!