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Salutare un amico
Una mattinata di emozioni, un saluto ad un amico, questa immagine di Santa Teresina.
Dio come al solito fa strani percorsi, unisce le persone nei modi più disparati e ti mette nelle condizioni di ritrovarti a vivere una domenica di settembre, in cui non vuoi andare al mare, perchè c’è qualcosa di molto più importante e più bello da fare.
Vuoi abbracciare un amico che parte per una avventura seria, un noviziato, un anno lontano da tutto e da tutti per ascoltare e ascoltarsi, per donare e donarsi…niente FB e niente telefono, mi hai detto stamattina, dandomi però questa immagine con indirizzo e numero di telefono dove potrò trovarti.
Sembra una storia anacronistica ma è in realtà la storia di Dio. Perchè se vuoi essere di Dio non ci possono essere distrazioni, devi esserne convinto.
E’ scesa qualche lacrima stamattina durante la Messa di saluto, sono in tre a partire, una comunità offre a Dio tre giovani, anche questo sembra anacronistico, anzi a me sembra davvero un miracolo.
Caro amico mio, sono unita a te da Dio, dalla musica e da esperienze belle vissute insieme, offro tutto a Dio affinchè nei momenti di inevitabile nostalgia o debolezza che vivrai, tu possa far tesoro di quanto hai donato, di quanto ancora donerai e del disegno che Dio sta delineando per te.
Non sappiamo cosa ci riserva il futuro ma tu hai avuto il coraggio di scoprirlo, fidandoti e affidandoti.
Sono fiera di essere tua amica e come ti ho detto, abbracciandoti, pensami perchè io ti penserò…
Buon cammino!
Dire grazie…
Riporto di seguito la preghiera che ho scritto per il matrimonio della mia cuginetta…che ho visto nascere e a cui voglio un bene immenso…penso che non le dispiacerà. Talvolta è difficile dire GRAZIE…eppure c’è tanto per cui essere grati.
Signore,
com’è difficile dirti grazie. Siamo bravi e rapidi nel farti le richieste più improbabili almeno quanto quelle più serie ma quando si tratta di ringraziarti diventiamo timidi e distratti. Eppure, Tu ci ami lo stesso senza riserva alcuna, perché sai tutto di noi, da prima che venissimo al mondo.
Dunque grazie Signore per il grande dono della vita che ci permette di essere figli, fratelli, nipoti, cugini, amici.
Grazie Signore per quel legame meraviglioso e indissolubile a cui diamo il nome di famiglia e che ci permette di essere qui oggi vicini ad Antonio e Nicla che oggi diventano proprio questo, una famiglia.
Grazie Signore per quell’amore tanto decantato e blasonato che in realtà è qualcosa di molto semplice ma, per capirlo fino in fondo, abbiamo avuto bisogno della croce, perché siamo uomini difficili e capricciosi.
Eppure è facile, nell’amore Antonio ha scelto Nicla e tutti noi con lei, Nicla ha scelto Antonio e tutta la sua famiglia con lui, parti di un tutto che si fa sempre più grande, sempre più bello.
Grazie Signore per i ricordi della vita vissuta insieme finora e per tutti quelli che stiamo scrivendo e scriveremo oggi. Una volta scritti rimarranno immutabili e ci ricorderanno sempre di quanto amore siamo capaci.
Infine grazie Signore per averci reso cugini, poco meno di fratelli, poco più che amici, punto di riferimento uno per l’altro, sempre e nonostante tutto.
Amen
Giornata Mondiale del Bacio
Il film più bello di sempre…
Più luce, più cielo
I monti sono come indici puntati verso il mistero e le profondità del cosmo, raccontano che la vita è un’ ascendere verso più luce, più cielo. […]
Allora smettiamola di sottolineare l’errore negli altri. Staniamo, snidiamo in noi e in ognuno la bellezza della luce, invece di fustigare le ombre.
Ermes Ronchi
Menzogna
Dostoevskij diceva: «Soprattutto è a voi stessi che non dovete mentire. Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso, né intorno a sé, e giunge così a disistimare se stesso e gli altri. Non stimando più nessuno cessa anche di amare»
Purtroppo in questo momento della mia vita sento queste parole tragicamente mie. Le bugie creano baratri incolmabili nei rapporti umani e ne deriva un dolore incalcolabile per chi ha dato fiducia.
Steli Marini
Steli marini,
timidi al crepuscolo,
si accendono di parole
allo spuntar del sole.
Amori messi alla prova
Mentre guardavo il mare dal pontile, giungono due scugnizze in compagnia di un baldo scugnizzo, sicuro di sé…o almeno cosi voleva apparire.
Giunti sul punto di scendere la scaletta, le furbissime scugnizze si rivolgono a lui dicendo:”Sei uomo devi scendere tu per primo”.
Lo scugnizzo preso dal panico arretra dietro al cancello e cerca di far andare avanti le scugnizze.
Ma loro insistono:”Tu sei uomo e devi scendere per primo”.
Il poveretto scuote la testa disperato…
A quel punto la scugnizza piú carina e maliziosa, quella che in barese si definirebbe “la femn di ciap”, si mette le mani sui fianchi, scuote la testa, facendo oscillare i capelli, ed esclama:”Ci lasciamo eh! Se non scendi ci lasciamo!”
E così il povero scugnizzo si arma di coraggio, scende la scaletta è fa strada nel mare alle baldanzose donzelle.
Cosa non si fa per amore!
Se fossi poesia quale sarei?
Una volta ho chiesto ad una persona cara:”secondo te se fossi poesia quale sarei?”
Ecco la risposta.
Giornata del Rifugiato e Geometrie di Solitudini
Ieri si è parlato molto della Giornata del Rifugiato, argomento gettonato in questo periodo storico. Per quanto non creda in queste “giornate” dedicate a taluna cosa piuttosto che ad un altra, spero davvero che, come scritto nel link che allego al post, nel 2018 si possano seriamente prendere misure opportune per arginare e per aiutare, al fine di garantire il bene di tutti.
Intanto pensando ai barconi, ai naufraghi e alle loro solitudini sono un paio di giorni che ho in mente questa poesia, tratta dal libro “Geometrie di Solitudini” di Paolo Cilfone.
Corpi:
echi e profondità.
Inermi, svuotati
templi abbandonati.
Corpi immaginati…riflessi
Vanità.
Corpi come vittime,
martoriati, trafitti.
Corpi liquidi, atomi di parole.
La notte s’appoggia sul mio corpo.
Nebbia rarefatta.
Profumo di silenzio.