La passione bruciava sui binari
E il treno che ti portava via da me arrivò.
Un lieve bacio.
Tu verso il mondo
Io avvolta dalla città.
La passione bruciava sui binari
E il treno che ti portava via da me arrivò.
Un lieve bacio.
Tu verso il mondo
Io avvolta dalla città.
Il mio amore per te
Volteggia.
Sulle spirali della vita
Si aggrappa.
Non si arrende al suo divenire.
Non accetta di cadere nel vuoto.
Le stelle nacquero
quando Dio vide il sole baciare il mare.
Innamorato di quell’amore,
il Creatore decise di raccontarlo al mondo.
Allora prese le stelle e le lanciò nel cielo.
Ecco perché tutti ci innamoriamo sotto le stelle.
Illustrazione di Pete Revenkorpi
L’eterna corsa di trovare se stessi
nell’altrui abbraccio
all’unisono battito.
Paolo Cilfone
Surrealismi poetici che mi piacerebbe saper disegnare e che non riesco a non amare…Dalì e Magritte avrebbero intriso i loro pennelli in queste parole e io riesco anche a immaginare il dipinto che avrebbero realizzato. La poesia talvolta è così un surrealismo di parole. Grazie per questo dono.
Tromba e violino
si misero d’accordo e
di notte attraversarono
la strada sulle strisce pedonali.
E tutti i clochard si svegliarono per vedere la scena.
L’aquila si alzò con il solito mal di testa
ancora uova da sbattere e nessun uovo sodo
da preparare.
E tutti gli uccelli smisero di volare per vedere la scena.
L’albero si staccò dal vaso e invitò
l’ultima foglia a ballare un valzer
entrambi nudi.
E tutte le piante rosicarono per vedere la scena.
Il frigo staccò la spina e declamò a gran voce
che ama le isole tropicali; prese la borsa frigo
e scappò dalla cella frigorifera.
E tutti i cubetti di ghiaccio si sciolsero per vedere la scena.
Io mi alzo la mattina,
lavo i denti alle sillabe, faccio la doccia alle parole
profumo le consonanti e vesto i pensieri da Zara.
Son fatti così i miei coinquilini;
li amo con i loro tic e sorrido
quando sistemano il letto.
Quando racconto di me
sbadigliano e poi si girano
a guardare fuori dalla finestra.
Per fortuna
ci siete voi che mi amate
e sbadigliate senza farvi vedere.
Paolo Cilfone
Avvolta nel colore del mare
placo l’ondeggiare dei pensieri,
nei tuoi occhi il mio amore,
nelle tue mani il mio cuore.
Quand’ero ragazzino, mamma mia,
me diceva: “Ricordati, figliolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità ‘n’ Ave Maria.
L’anima tua, da sola, spicca er volo
e se solleva, come pè maggia”.
Ormai so’ vecchio , er tempo m’è volato;
da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo non l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
Io prego la Madonna benedetta
E l’anima da sola pija er volo!”
Trilussa
Non è facile custodire tutto nel cuore,
Maryam.
Gli adali della vita scorrono lungo le tue minute spalle.
Le radici della promessa hanno già le foglie rigogliose,
invece.
I tuoi brevi anni:
Madre/ sposa
Figlia di tuo figlio.
Tutto germoglia nel silente cammino
scivolano via le parole risuonate, i ricordi spezzati.
Gli echi delle ombre sono giù nelle vallate.
E d’improvviso le capanne di Betlemme
si innalzano davanti ai tuoi occhi
e il tuo cuore è colmo dal richiamo filiale.
Il tuo corpo vibra e s’accende d’infinito
accolto dalle gelide pietre d’un angolo di grotta
ma protetto dalle caldi braccia del tuo sposo.
Emunàh in Maryam
Emunàh in Maryam
E’ il tempo del Figlio.
La promessa fatta carne,
del tuo muto e fecondo gemito
che scioglie le distanze dal cielo e
cancella le tenebre che ci impedivano di farne parte.
Dal si della prima donna ne fummo cacciati
dal tuo si ne facciamo parte.
Amèn Maryam
Così sia Maryam
Paolo Cilfone
“La pioggia assomiglia all’amore…
Innanzitutto, perché si può uscire preparati, uscire con l’ombrello, protetti di tutto punto.. E in qualche modo la pioggia ci bagna…
In secondo luogo, perché la pioggia è un miracolo e poche volte lo comprendiamo… La pioggia è lì per ricordarci che i miracoli vengono dal cielo, che noi non ne siamo gli artefici e non possiamo giudicarli e a volte neppure comprenderli…
Infine, l’ultima ragione, forse la più triste, è che tutto il mondo corre quando vede la pioggia, per ignoranza o forse per paura; ma tutto il mondo corre quando vede la pioggia…
Lasciate che vi tocchi la pioggia, di tanto in tanto…”
(Abel Velzquez Nardo)