Inno all’Amore: non a quello sentimentale bensì a quello incondizionato che raramente riesce ad esprimersi nei rapporti tra uomo e donna, che sono quasi sempre avvolti da opportunismo.
Mi è stato insegnato da uno dei due grandi amori della mia vita che, amando, un po’ di sè muore per far posto all’altro.
Non tutti ne sono all’altezza, non tutti ne sono capaci. Io so di esserci andata vicina e spero di averlo saputo dimostrare, seppur maldestramente.
Non tutti gli amori terminano con un matrimonio ma molti hanno il loro lieto fine ugualmente. Patti e Robert l’hanno dimostrato.
Caro Robert,
spesso quando sono sveglia nel letto mi domando se anche tu sei sveglio. Provi dolore o ti senti solo? Mi hai salvato dal periodo più buio della mia giovane vita, condividendo con me il mistero sacro di ciò che significa essere un artista. Ho imparato a guardare attraverso i tuoi occhi e non ho mai scritto un verso né disegnato una curva che non muovesse dalla consapevolezza di essermi ispirata agli attimi preziosi trascorsi assieme.
La tua arte, che scaturiva da una fonte fluida, può essere ricondotta al canto spoglio della tua giovinezza. Allora parlavi di andare mano nella mano con Dio. Ricorda, in ogni cosa hai sempre tenuto stretta quella mano, stringila forte, Robert, non lasciarla mai.
L’altro pomeriggio, quando ti sei addormentato sulla mia spalla, anch’io mi sono appisolata. Prima di farlo però mi sono guardata attorno, c’erano le tue cose e le tue opere, e ho ripensato agli anni del tuo lavoro, di tutte le tue opere, tu sei la più meravigliosa. L’opera più meravigliosa di tutte.
Patti
Patti Smith – Just Kids, 2010