Qualche giorno fa mi sono imbattuta in questo brano che ben si sposa con la ricorrenza del giorno dedicato a Santa Chiara.
Tratto dal libro “Il mondo femminile di Francesco d’Assisi” di Curzia Ferrari.
“Ha scritto, con la solita genialità indagatrice, padre Nazareno Fabbretti:
E Francesco le taglia la chioma, la veste del saio scuro sopra la veste ricca; è la più semplice delle investiture, la più profonda delle mutazioni, il seme di una nuova primavera per tutta la Chiesa. E’ l’utopia più inattesa che prende vita e forma e tale continuerà nei secoli. Quell’utopia si fa davvero “chiara”, ma non in astratto, bensì in una giovane donna senza la quale – occorre ammetterlo – il Francesco così come giunto a noi, uomo di Dio, perfetto e stimolante, non ci sarebbe giunto. E non avremmo nella storia della Chiesa e nel costume religioso quel supplemento d’anima che con Francesco arriva a tutte le categorie sociali nello spirito della pace in cui Cristo si riconcilia con il suo gregge nel cammino della storia, nella perfetta e nell’imperfetta letizia.”
Dipinto di Santa Chiara di Simone Martini