Poesia

In quegli occhi,
Il tuo abbraccio,
Tutta una vita da raccontare.

Il chiacchiericcio delle mamme,
In lontananza il rumore del mare.

Anni passati
A gettare sassolini nell’acqua,
Cerchi concentrici sempre più grandi.
Serviva spazio per accogliere tutto.

Un giorno racconteremo,
Forse lo facciamo già.

Occhi vispi
Capelli corti
Un grembiulino bianco.

Fu un attimo.
Un, due, tre…stella!

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Poesia

Sgorga prepotentente
Una lava di parole.
Tutt’intorno sommerge,
Riscalda ciò che tocca,
Scioglie l’umano ghiacciaio.
Non si sfugge alle parole.
Si nasce di parole.
Si ama di parole,
Si odia di parole.
Si gioisce e si piange di parole.
Infine si muore di parole,
Quelle decise da altri,
Che noi non sentiremo mai.

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Poesia

L’ultimo anelito di vita
Spinge il battente della porta.
L’anima è pronta
Per l’avventura del non ritorno.
Sulla soglia si ferma un istante.
Le lacrime di chi ha amato
Giungono al suo orecchio.
Così l’anima gira il capo
E, con la mano,
Compie il gesto
Di chi vorrebbe asciugare un volto.
Sa bene però
che non é questo il suo compito.
L’anima torna a guardare
Innanzi a sé.
Le lacrime laveranno il dolore,
Il sorriso conserverà i ricordi.
Vai anima,
Varca la soglia,
Inizia il tuo nuovo cammino.
Buon viaggio.

Dipinto di René Magritte (1898-1967) La Victoire 1939

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Blog

L’odore dell’Autunno, quello che si sentiva già mentre l’ascensore saliva verso il 4°piano, poi si apriva la porta di casa e quel profumo meraviglioso l’avvolgeva tutta. Correva così la bambina verso la cucina e trovava il suo super nonno in piedi ai fornelli, completamente preso dalla cottura delle castagne. Era un’arte, bisognava girarle e rigirale e stare attenti che non si bruciassero. Poi a tavola, dopo aver finito tutta la pasta e aver bevuto un bicchiere di vino, annacquato per la bambina, giungeva il momento tanto atteso. Scottavano ancora, saltavano tra le mani, Che divertimento, che sapore e poi alla fine…”Nonno tutte le mani spocche!”. Quelle piccole mani nere, oggi più affusolate, più grandi ma identiche alle tue e che, la bambina oggi diventata donna, continua a guardarsi divertita mentre diventano nere.

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Poesia

Zuppa di pioggia,
Srotolo i tessuti
Che mi avvolgono.
Riscopro la pelle,
Ancora baciata dal sole
Dell’estate appena salutata.
Ne sento il profumo,
é il tuo.
Nemmeno la pioggia riesce
A lavarti via.

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Poesia

Non ti sento Dio.
Rumoroso è il vento.
Cerco con affanno
Caverne di silenzio.
Ho bisogno di sentirti Dio.
Vedo le tue labbra muoversi,
Lettere senza suoni.
Il Perdono percorre strade scoscese.
Insegnami Dio, tutto daccapo.
Non sono più capace.
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Poesia

E mi hai lasciata lì
Col conto pagato
Il cuore in subbuglio.
Il certo che siamo stati
L’incerto che saremo.
Un nastro avvolto
Con la penna
Di una fenice che risorge,
Volata via in un tempo
Che reclama perdono.

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Poesia

Dall’angolo del palcoscenico
in cui mi hai relegata
guardo l’ingombrante gabbia sulla scena.
Personaggi ameni entrano ed escono.
Le chiavi delle tue catene
Pendono rumorose dalla loro cintura.
Un caffè, un libro, un copione da leggere, molte lusinghe.
Vite nutrite dalla luce riflessa della tua prigionia.
Ed é di nuovo Autunno.

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Poesia

Il naufragio delle luci dell’autogrill
sull’ombra del grembiule sguattero.

La pentola sui fuochi in soffitta,
pagine sonnacchiose sul divano a fiori.

Cin cin di tazze
nel caffè in fondo alla strada.

Sul finire del giorno.

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