Prego come se questo giorno
Fosse l’ultimo
E la notte una placenta di stelle
Prego come feci prima
Di venire al mondo.
Quando teneri borbottii di vita
S’insinuarono tra i sogni
E acrobatiche movenze
Nel ventre materno.
Prego scrivendo in sordina
Tra una palpebra chiusa
Un rumore ovattato
E la carezza di una luna vicina.
Prego senza usare parole
Combinando l’amore col dolore.
La tristezza di un cuore solo
Sinfonia monocorde a bocca chiusa.
Prego
Ogni volta che ascolto il vento
E il mare lamenta
La malinconia di giorni sempre uguali.